Fashion Revolution Week

Fashion Revolution Week

24 Aprile 2013: a Dhaka, in Bagladesh, 1133 persone muoiono e moltissime altre sono ferite gravemente nel crollo del complesso produttivo di Rana Plaza. In quelle fabbriche si producevano vestiti di marchi di tutto il mondo, in condizioni di sfruttamento e di pericolo. In reazione a quel disastro è nato il movimento Fashion Revolution e il 24 aprile è diventata una giornata di mobilitazione internazionale di informazione per il cambiamento.
Il 100% delle persone al mondo indossano vestiti: siamo tutti coinvolti, ed ogni nostro gesto può cambiare le cose. Unisciti alla campagna Abiti Puliti! e chiedi: “chi ha fatto i miei vestiti?”

5 consigli per essere fashion revolutioner

1. Il vestito più sostenibile è quello già presente nel tuo armadio.
Prima di acquistare qualcosa, fermati un attimo a riflettere. Mi piace davvero? Ne ho effettivamente bisogno? Posso trovare un’alternativa usata o più sostenibile a questo capo?
2. Di che materiali sono fatti i miei vestiti?
La maggior parte dei capi non sono formati da fibre pure ma sono un misto di fibre naturali (cotone, lino, ramia, lana, cashmere e seta) e sintetiche (nylon, acrilico e poliestere) . Cerca di acquistare sempre prodotti in fibre naturali (possibilmente cotone biologico); le fibre sintetiche come il poliestere o l’acrilico rilasciano circa 500.000 microfibre di plastica ad ogni lavaggio, una delle maggiori cause di inquinamento, (sono state ritrovate ovunque, sui fondali degli oceani fino alla punta dell’Everest!),
3. Come lavarli?
Oltre alla quantità di microplastiche rilasciate ogni volta, troppi lavaggi possono portare i capi ad una dipartita prematura. Cerca di preferire i lavaggi a mano e se lavi in lavatrice, utilizza temperature più basse e minor giri di centrifuga (risparmierai elettricità e sfibrerai di meno i capi); cerca di utilizzare (poco) detersivo a basso impatto ambientale (li puoi trovare anche da noi in bottega).
4. Qualche alternativa ai soliti negozi di vestiti 
Quando acquisti, scegli prodotti che rispettano l’ambiente e i diritti dei lavoratori (verifica qui come si comporta il tuo marchio; qui trovi la mappa dei negozi dove fare acquisti responsabili), o compra usato: scopri le associazioni e i negozi della tua città che si occupano di abiti usati, oppure che li vendono online, o organizza con i tuoi amici uno swap party (uno scambio di abiti).
5. Informati e partecipa a qualche evento
Guarda il film Le ali non sono in vendita. Viaggio nel labirinto della fast fashion. Firma l’iniziativa dei cittadini europei per chiedere un salario dignitoso in tutto il settore dell’abbigliamento



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